Matinée Musicale DUO SIGNA-BARUFFI

PROGRAMMA
I. Ludwig van Beethoven (1770-1827), Sonata per violino e pianoforte n. 4 in La minore Op. 23
Presto
Andate scherzoso, più allegretto
Allegro molto
II. Robert Schumann (1810-1856), Sonata per violino e pianoforte n. 1 in La minore Op. 105
Mit leidenschaftlichem Ausdruck
Allegretto
Lebhaft
III. Béla Bartók (1881-1945), Danze popolari rumene per violino e pianoforte Sz. 56
La danza con il bastone
La cintura
Sul posto
La danza del corno di montagna
Polka romena
Danza veloce
IL VIAGGIO
Il filo conduttore tra le opere in programma può essere identificato con il viaggio, parte integrante della vita dell’uomo, movimento irrinunciabile per la crescita e il rinnovamento stilistico di ogni compositore e musicista. Da e per luoghi distinti, i brani eseguiti sono il frutto dei viaggi di tre grandi compositori, del movimento e del desiderio di conoscere e cambiare.
Ludwig van Beethoven (1770 – 1827)
Sonata per violino e pianoforte n. 4 in la minore, op. 23 (1800)
- Presto
- Andante scherzoso, più Allegretto (la maggiore)
- Allegro molto
Trasferitosi a Vienna stabilmente a partire dal 1792, Beethoven si fece apprezzare soprattutto come pianista e solo in via subordinata come compositore di musica per il pianoforte e da camera data la singolarità di alcuni elementi – ad esempio la dilatazione delle strutture, la lunghezza inconsueta dei brani, l’arditezza della scrittura cromatica e la violenta sottolineatura delle idee espressive.
In quegli anni Beethoven progressivamente sottomise il virtuosismo, le anomalie e ogni principio tecnico della scrittura alla forza centripeta dell’idea musicale. Le prime Sonate per violino e pianoforte, un genere che Beethoven frequentò molto nei suoi primi anni viennesi, sono il riflesso piuttosto eloquente di questa nuova posizione estetica. Beethoven aveva studiato violino a Bonn e continuò a praticare lo strumento anche a Vienna.
La Sonata in la minore op. 23 fu composta nella seconda metà dell’anno 1800 e pubblicata dopo pochi mesi a Vienna.
Il brano si apre, con un movimento che non tradisce alcuna traccia di vuota giocosità, nonostante l’indicazione Presto e il tempo di 6/8. Si tratta anzi di un movimento oscuro, denso di motivi tempestosi e di un’inquietudine ritmica piuttosto evidente. Beethoven mostra una grande varietà di idee e una forte originalità nella loro presentazione. Il secondo movimento non è un adagio, come ci si sarebbe potuti aspettare, ma è indicato Andante scherzoso, più Allegretto. È caratterizzato in sostanza da un primo tema di due sole note che si presta a continui giochi di imitazione e di variazione, da un secondo tema capriccioso ed elaborato che sfocia in un fugato a tre voci, quindi da un terzo elemento melodico nel quale il violino viene trattato secondo uno stile quasi belcantistico, con tutta la serie di trilli, abbellimenti e virtuosismi che ricordano la decorazione tipica di un’aria. Come il primo movimento, anche il secondo si chiude su un cupo pianissimo, e quasi riallacciandosi a questa chiusa il Rondò finale riprende l’atmosfera inquieta del movimento iniziale. Beethoven conferma la continua oscillazione fra momenti di luce e di oscurità che caratterizza l’intera Sonata.
Robert Schumann (1810 – 1856)
Sonata per violino e pianoforte n. 1 in la minore, op. 105 (12 – 16 settembre 1851)
- Mit leidenschaftlichem Ausdruck (la minore)
- Allegretto (fa maggiore – fa minore – fa maggiore)
- Lebhaft (la minore – la maggiore – la minore)
All’inizio di settembre del 1850 Schumann si trasferisce con la famiglia a Düsseldorf per assumere l’incarico di direttore musicale. Seppure impegnato nella direzione dell’orchestra e del coro nonché nella produzione di musica sinfonica e corale, Schumann si dedica anche alla musica da camera. A 41 anni si cimenta per la prima volta col genere della Sonata per violino e pianoforte. Schumann ne scrive complessivamente tre.
Singolare nelle Sonate è la predilezione accordata al registro medio e grave del violino, rinunciando a fare emergere quello acuto cosi spesso invece preferito dai romantici per il suo carattere lirico ed eroico.
La Sonata in la minore op. 105 (composta dal 12 al 16 settembre 1851) colpì subito Clara, sua moglie, che afferma di esserne stata letteralmente «incantata e commossa» sin dalla prima lettura. Il primo movimento, Mit leidenschaftlichem Ausdruck (Con appassionata espressione appassionata) inizia con un tema sincopato in 6/8, una melodia inquieta e appassionata che è alla base di quasi tutto il materiale motivico del primo movimento; a essa segue un’ampia transizione modulante alla relativa maggiore che sembrerebbe dover portare al secondo tema, ma invece abbiamo solo un frammento, un accenno di melodia che, nell’andamento ritmico e intervallare, riprende il primo tema.. Lo Sviluppo prende le mosse dal primo tema, il cui attacco risuona singolarmente alla tonica e prosegue con una mirabile elaborazione del tema medesimo. Nella coda ritorna ossessivo l’attacco del tema principale, una sorta di perorazione finale prima che il violino si lanci su delle rapide e brillanti figurazioni cadenzali.
Il secondo movimento (Allegretto), in fa maggiore, è sempre ravvivato dall’alternarsi di sezioni cantabili e di altre danzanti sul tipo di uno Scherzo. L’idea melodica principale, intima e delicata, apre uno squarcio di serenità dopo l’atmosfera angosciosa del primo movimento.
Il terzo movimento, Lebhaft (Allegro) presenta un tema principale costituito da una lunga figurazione di sedicesimi, di carattere spiccatamente motorio, (quasi un perpetuum mobile) in scrittura imitativa tra il pianoforte e il violino. Senza alcuna battuta di transizione si passa al secondo tema, un motivo squadrato e scandito ritmicamente dall’accompagnamento pianistico. Nella coda ricompare l’attacco del tema del primo movimento, ma, dopo qualche battuta, cede nuovamente al turbinoso movimento motorio che conclude la sonata.
Béla Bartók (1881 – 1945)
Romàn népi tàncok (Danze popolari rumene)
- Jocul cu bâtă (Danza del bastone) – Energico e festoso
- Brăul (Danza della fascia) – Allegro
- Pe loc (Danza sul posto) – Andante
- Buciumeana (Danza del corno) – Moderato
- Poargă românească (Polka rumena) – Allegro
- Măruntel (Danza veloce) – Allegro
- Măruntel (Danza veloce) – Più allegro
È noto come Bartók sia stato un ricercatore appassionato e scrupoloso di temi e di materiale folcloristico autentico, sia per riposarsi dalle fatiche di compositore di “musica colta” e sia molto probabilmente per rinfrescare la propria fonte di ispirazione. Questa attività gli permise di annotare e di raccogliere mediante registrazioni un numero impressionante di melodie popolari provenienti dall’Ungheria, dalla Romania, dalla Slovacchia e perfino dall’Anatolia. Lo stesso compositore scrisse in uno schizzo autobiografico: «Lo studio di questa musica contadina era per me di decisiva importanza, perché esso mi ha reso possibile la liberazione dalla tirannia dei sistemi maggiore e minore fino allora in vigore […]».
Un esempio dell’intelligenza e del gusto del Bartók folclorico si può cogliere nelle sette brevi Danze popolari rumene, composte per pianoforte nel 1915 e trascritte poi per orchestra nel 1917. Sono componimenti musicalmente estroversi nei loro ritmi caratteristici, rispettosi dei costumi della comunità e della regione di origine, senza alcuna manipolazione accademica.Viene eseguita una trascrizione per violino e pianoforte a cura del violinista ungherese Zaltan Székely, amico e collaboratore di Bartók, per quale quest’ultimo compose il suo concerto per violino e orchestra (1937).
DUO SIGNA-BARUFFI
Sara Signa
Sara Signa, violinista di origine lucana, si è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Potenza G. Da Venosa nella classe del M° A. Matassa il 13.10.2015.
Ha frequento l’Accademia Internazionale di Imola, seguendo il corso di alto perfezionamento violinistico di O.Semchuk e di K. Milas. Si è diplomata presso l’accademia nel 2019.
Si è poi perfezionata con il M° Tin Matijevic presso il Teatro Nazionale Croato di Zagabria.
Studia presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano nella classe del M° A. Moccia (Master in Music Pedagogy) dal 1.09.2022. Nello stesso Conservatorio ha concluso nel 2021 il Master of Advanced Studies in Music performance and interpretation con ottimi risultati.
Ha frequentato masterclass tenute dai Maestri Vadim Brodsky, Francesco Manara, Paolo Mancini, Mark Messenger, Kolja Lessing, Andriy Viytovych, Francesco Senese, Eszter Haffner, Tin Matijevic, Daniela Cammarano, Laura Marzadori e Felice Cusano.
Dal 2018 collabora con l’orchestra del Tiroler Festspiele di Erl, con la quale, durante il Festival estivo del 2018, ha partecipato alla rappresentazione dell’intera Tetralogia wagneriana, diretta dal M° G. Kuhn. Dal 2021 suona nell’orchestra da camera Camerata Montegral fondata e diretta dal M°Kuhn. Ha suonato nell’Orchestra Cherubini diretta del M° Muti. Nel ruolo di primo dei secondi violini ha suonato diretta dal M° JukkaPekka Saraste presso il Royal College of Music di Stoccolma durante l’ Aurora Music Festival 2018.
Ha seguito masterclass di Musica da camera tenute dai maestri Francesco Dillon, Kolja Lessing, Antonello Farulli, Aldo Campagnari, Pierpaolo Maurizzi, Celine Flamen, Enrico Bronzi. Si è laureata con lode in musica da camera presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Considera la musica da camera un luogo privilegiato di contatto umano e artistico, un laboratorio di comunicazione di inestimabile valore. Si esibisce regolarmente in varie formazioni da camera (trio, duo con pianoforte, sestetto d’archi).
È leader dei secondi violini nell’ensemble Solisti Lucani, associazione curata da Laura Marzadori, primo violino del Teatro alla Scala di Milano. L’ensemble collabora con importanti musicisti italiani (M° Alessandro Serra, M°Enrico Bronzi, M°Eugenio Silvestri, M°Franco Petracchi).
Collabora con l’orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari.
Chiara Baruffi
Milanese, nata nel 1999, ha conseguito il Diploma in pianoforte presso il Conservatorio G. Verdi di Milano con Silvia Rumi. Nel 2019 ha frequentato la Hochschule für Musik und Theater München frequentando il corso di pianoforte della Prof. Margarita Höhenrieder. Si è laureata in Master of Arts in Music Pedagogy presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano con il Prof. Alessandro D’Onofrio. Attualmente frequenta la Zürcher Hochschule der Künste di Zurigo per conseguire il Master of Arts in Music Performance con il Prof. Karl-Andreas Kolly.
Ha iniziato ad esibirsi fin da piccola suonando a Milano (Circolo Filologico, Amici del Loggione, Palazzo della Triennale, Associazione Antroposofica, Sala Puccini del Conservatorio, Sala Devadatta), a Cambiago, Boario Terme, Bergamo ecc.
Nel 2010 è stata una delle tre giovani pianiste che hanno suonato per Lang Lang in occasione degli incontri con i giovani organizzati da La Repubblica presso la Casa del Jazz di Roma. Nel 2012 ha partecipato a Talents with Orchestra del M° Vincenzo Balzani suonando presso la Palazzina Liberty di Milano con l’orchestra sinfonica di Bacau diretta dal M° Ovidiu Balan. Nel 2013 e nel 2014 ha preso parte al Sony Classical Talent Scout, di Bergamo, registrando l’Impromtu n. 2 op. 90 di Schubert, brano inserito nel CD Young Talents pubblicato da Sony.
Nel 2016 ha suonato l’Allegro aperto dal Concerto K 238 con Crescendo Orchestra Giovanile della Martesana Crescendo, diretta dal M° Judit Földes, nell’ambito della rassegna Mozartiana organizzata dal CMT a Cambiago e, a Gorgonzola, nella serata Incontriamo Mozart, presentata dal M° Simone Fontanelli. Dal 2015 partecipa alla rassegna annuale Milano Piano City suonando nella Sala Devadatta.
Nel 2019 si è esibita nella Großer Konzertsaal di Monaco nell’annuale piano festival. È stata invitata alla Primavera Musicale a San Lorenzo (Alzano Lombardo, Bergamo) dove ha suonato il Concerto K 238 di Mozart con l’orchestra I Solisti di Milano, diretta dal M° Alessandro Travaglini. Ha partecipato alla VII Primavera musicale a Santa Maria in Campo suonando il Quartetto per pianoforte op. 60 di Brahms. È ospite fissa della maratona pianistica organizzata dai Musei Civici di Monza in occasione della Monza Music Week. Nel 2021 ha preso parte alla stagione concertistica 900 presente suonando nell’Ensamble 900 diretta dal M° Francesco Bossaglia. Il concerto è stato trasmesso in diretta da Radio della Svizzera Italiana – Rete Due e su Internet. Nel 2022 ha partecipato al progetto discografico sui pianoforti Steinway & Sons Spirio ideato da Giosè Casalotto.